I giornali
Nell’ultimo decennio dell’Ottocento Giovanni Raineri trasferisce la direzione della rivista «Italia agricola» a Piacenza e contemporaneamente fonda il «Giornale di agricoltura della domenica». Le due testate, alla quale collaborano i più importanti agronomi del tempo, divengono nel giro di poco tempo i “massimi diffusori” delle scienze agrarie a livello nazionale. Con i due periodici - il primo destinato agli scritti di attualità scientifica economica e tecnica, il secondo di cronaca politica e informativa propagandistica – si apre una palestra di utili notizie, spesso di vivaci polemiche, di suggerimenti in tutti i settori agricoli e delle industrie associate.
Giovanni Raineri giornalista a Bologna
Nel 1880 Giovanni Raineri, chiamato a Bologna per insegnare in un istituto tecnico, entra nella redazione delle rivista di agricoltura «Giornale di agricoltura, industria e commercio del Regno d’Italia», fondata ne 1864 dal professore Francesco Botter, docente di estimo e di economia agraria all’Università felsinea. Con i direttori Moreschi, Alessandro Ferretti e Girolamo Chizzolini, Raineri lavora per tre anni nella redazione di questa rivista, formando un’attitudine giornalistica di grande rilievo. Nel 1883 il giovane agronomo torna a Piacenza. Un occhio Raineri non lo può non dare alla Milano editoriale, dove si è formato. Nel capoluogo lombardo, sotto la direzione di Giorgio Chizzolini, si pubblica «L’Italia Agricola», nata nel 1869 sotto gli auspici della Società agraria di Lombardia. La pubblicazione, alla quale collaborano tra l’altro Gaetano Cantoni ed Antonio Zanelli, si rivolge e si riconosce in quel gruppo di scienziati e tecnici italiani che vanno assumendo un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’istruzione agraria.
1890: un fervore di idee nuove
Nel dicembre 1890 viene data notizia della fusione tra le riviste di Milano e di Bologna. Nasce così ufficialmente «Italia agricola. Giornale di agricoltura del Regno», diretta da Ferretti e Chizzolini. Redattore principale è Giovanni Raineri. Un anno dopo, nel 1891, esce a complemento, per forte volontà di Giovanni Raineri, il «Giornale di agricoltura della domenica», che contiene un ricco notiziario amministrativo e commerciale. Nel 1892 la direzione del periodico si trasferisce a Piacenza «ove un fervore di idee nuove tendeva a dare impulso alla agricoltura all’infuori dell’opera dello Stato». Nel 1896 Gerolamo Chizzolini lascia la sola direzione a Raineri che dà un’impronta decisa alla pubblicazione, curando notevolmente la veste tipografica ed accrescendo le rubriche.
Piacenza capitale del giornalismo agrario
Piacenza ha così, agli inizi degli anni Novanta dell’Ottocento, un suo quadro editoriale ben definito. In prima linea dunque «Italia agricola» che si «pubblica in fascicoli quindicinali riccamente illustrati con disegni in nero e tavole e a colori, contenenti articoli di economia generale, note pratiche, relazioni di esperienze agrarie, rassegna della stampa, rassegna del commercio, risponde gratuitamente agli abbonati su tutti i quesiti d’indole agraria che gli vengono rivolti». Il «giornale di agricoltura della domenica» «è un foglio settimanale di otto grandi pagine, riccamente illustrato e contiene letture varie, articoli sulle più importanti questioni del giorno, notizie di sport, bibliografie, faccende domestiche, passatempi, rassegne commerciali, articoli di scienze applicate». Nel 1922 si aggiungerà ai due periodici il mensile «Leggi e decreti di interesse agrario», affidata a una speciale sezione delle attività culturali della Federazione, chiamata Ramo editoriale degli agricoltori, che cura anche la pubblicazione di volumi scientifici e di volgarizzazione pratica di economia e di tecnica agraria.
I direttori e i collaboratori
Giovanni Raineri tiene la direzione delle riviste fino al 1906, seguito da Emilio Morandi, già animatore, con Angelo Alpe, dell’attività culturale della Federazione e dal 1927 da Giuseppe Tassinari, insegnante di economia rurale nel Regio Istituto agrario di Bologna, fondatore della moderna scuola italiana di economia e politica agraria. I periodici della Federconsorzi si avvalgono delle migliori firme tecniche e politiche del tempo.