Voltiamo pagina
“TINN… Ritrovo ore 9: Passerini Landi.” Difficile ignorare la notifica del nostro prof che ci ricordava l’appuntamento di questa mattina davanti alla biblioteca. Scusami Diario, mi sono scordata come si inizia un dialogo con te. Ok, sono sempre Ashley, ricominciamo.
02/03/2078
Caro Diario
Sono ULTRASTANCA, ma non posso non raccontarti come sono andati gli ultimi due giorni. Io e la mia classe, ieri, siamo stati alla vecchia biblioteca Passerini Landi (lo so, può sembrare noiosa ma non si giudicano i libri dalla copertina). Io e le mie besties Arianna, Nicole, Lucy e Olivia siamo arrivate al punto d’incontro in tram - che anche nel
2078 è sempre in ritardo - dove abbiamo raggiunto gli altri. Lì davanti ci aspettava un anziano e strano signore, Giuseppe, che ci ha portato a visitare gli interni, ormai segnati dal tempo. Ricordo un accenno alla demolizione imminente, confermato dalla bacheca informativa all’entrata. Inizialmente non ci diedi tanta importanza, che erroraccio, perché poco dopo mi bastò guardarmi intorno per lasciarmi trasportare dalla magia dei libri. Io, Olly, Nicki, Ari e Lucy abbiamo apprezzato così tanto l’ambiente che abbiamo deciso di tornare anche oggi per godercela al massimo prima che venga sostituita…
non ci crederai: da un hotel gestito da robot. Vorrei dilungarmi su cosa ho fatto dopo la fine della gita, ma preferisco raccontarti ORA quello che è successo questo pomeriggio!
Siamo tornate alla Passerini Landi e abbiamo incontrato il signore di ieri. “Che piacere rivedervi!” - ci ha detto soddisfatto: “Vedo che la biblioteca vi è piaciuta, il che non è scontato per la vostra generazione”. Tra le tante informazioni che ci ha dato, abbiamo anche scoperto che la sua famiglia è proprietaria del palazzo da secoli, ma Ari, l’intuitiva del gruppo, sentiva che Giuseppe nascondeva qualcosa. Proprio per questo torneremo anche domani.
05/03/2078
Scusami Diario, ma questi giorni sono stati molto più impegnativi del previsto. Riagganciamoci a dove ti avevo lasciato; due giorni fa, finalmente, Giuseppe ci ha svelato il suo segreto: gli restava una settimana di vita, se ne sarebbe andato con la biblioteca e con tutti i libri che conteneva, destinati ad essere bruciati.
In quel momento tutte noi eravamo così tristi, che credo somigliassimo ad una lacrima. Fu Giuseppe a consolarci: “Le uniche persone che possono salvare la biblioteca siete voi. L’amore per i libri è la soluzione”. Queste sono state le sue ultime parole e in quell’istante chiuse gli occhi per sempre.
Ho voluto lasciare questo spazio in segno di rispetto. Insomma… ci siamo capiti.
Il resto della giornata lo abbiamo dedicato alla decifrazione del suo messaggio: cosa si aspettava da noi? Bastò poco per capirlo: dovevamo far sì che tutti amassero i libri per quello che erano, UNICI anche se stampati in tante copie.
Così ieri e oggi li abbiamo impiegati ad assegnare ai passanti un libro che corrispondesse alle loro passioni. Agli atleti lo sport, ai poliziotti un giallo… e domani sarà il grande giorno.
08/03/2078
È fatta. Avresti dovuto esserci Diario! Le ruspe erano pronte, ma lo eravamo anche noi. Non più sole.
Avevamo perso le speranze quando Lucy alzò la testa: vide una fila infinita di persone, pronte a restituire il libro da noi consegnato per prenderne in prestito un altro. Non da una biblioteca qualunque, ma da LA BIBLIOTECA. La nostra, quella di tutti noi, che la città non era ancora pronta ad abbandonare. Bisognava soltanto ritrovarne la bellezza tra le pagine.
Racconto primo classificato per la Sezione Young
Contest di scrittura Storie di Biblioteca