Un lunedì
“Ciao, già qui?” - dice il direttore.
“Verso le 7.45 vieni ad aiutarci a togliere l'imballaggio ai quadri al Fondo antico per l'inventario? Per maneggiarli, conviene essere almeno in tre”.
“Va bene,” - rispondo - “giusto il tempo di accendere il computer”.
“Bene, ma prima, se riesci, recupera per le donne delle pulizie la chiave per le finestre del loggiato. Lavano i vetri”.
“Mmmh, sì, ricordo da dove le ho prese l'altra volta, non dovrei avere problemi se non hanno spostato qualcosa”.
Dopo alcuni minuti, di ritorno di buon passo: “Fatto, data la chiave ed accesa la baracca. Si va su?”. “Ok, prendo la chiave per l'ascensore”.
Di ritorno alle 8.40, felice di aver scoperto alcune opere interessanti, soprattutto un ritratto di Bilbo Baggins (in realtà, un benefattore ottocentesco della biblioteca di autore locale; eppure, un sosia del nonno di tutti i Fantasy!), trovo le incaricate per l'inventario.
“Prego, è tutto pronto” - dico - “la responsabile è lì, vi accompagnerà al Fondo”. Risposta raggelante: “Grazie, ma non sparisca, che poi riprendiamo quel lavoro di ieri al Ced! Ci deve aprire!”.
“Sono qui per questo.... chiamatemi”.
Dopo poco, al capo: “Alle 9 arrivano per il Clima. Vado giù ad attenderli per aprire e chiamare per ammetterli al Fondo”. “Sì, avvisami, così salgo anch'io e Daniela torna ai quadri”.
9.15. “Sono arrivati un po' in ritardo. Daniela scende a prendervi. Io torno giù; a sorpresa è apparso anche l'elettricista per la timbratrice. Sono commosso, torneremo a vedere a che ora timbriamo!”.
“Cerca di sollecitare anche la revisione dell'impianto audio per gli avvisi in Passerini-Landi”.
“Certo”.
Fatto anche questo, a seguire pausa caffè.
Dato l'inizio, avrebbe dovuto essere fortemente corretto! Invece, c'è solo una macchinetta automatica, ci si contenti di un diluitissimo ginseng!
Al ritorno, verso le 10, l'agognata seduta al computer, per organizzare il lavoro vero del giorno!
Ma neanche mezz'ora e squilla: “C'è quella spedizione che attendevate da un po'. Portate giù il carrello. Ce n'è per vari giri”.
“Temevamo lo smarrimento. Ma ora, non so se festeggiare o piangere, sceglierò nel tragitto”. Risposta: “Decidi come vuoi, il bancale ti attende sereno nel suo impacchettamento. Anzi, porta le forbici!”.
“Grazie...”.
Scaricati i pacchi e controllato il contenuto, un'oretta dopo, di ritorno all'ufficio, si sente squillare. Corsa e.... presa!
“Pronto!”.
“Ciao, stavo posando, ma ho insistito. Ho già provato un paio di volte, anche altri interni. Ma che fine avete fatto stamattina?”.
“Eh, a zonzo per magazzini”.
“Ok. Se non l'hai letta, ti segnalo la mail di ieri sera con le tabelle del bilancio. Risposta entro stasera”.
“…No, non ero riuscito a leggerla, oggi giocavo con altro”.
“Comincia ora! La biblioteca ha parecchie voci”.
“Vediamo... Verso le 3 ho un ultimo evento da preparare; impianto audio/video da accendere. Poi saluto e torno in ufficio al mio hobby di contabile, spero di concludere in un paio d'ore”.
“Evento?!!! Cosa c'è?!”.
“Oggi non so. Un'attività con gli anziani, ci hanno chiesto la sala”.
“Hai fatto bene a trasferirti lì, che fortuna! Tra tante attività e con i libri! Chissà quanti ne leggi!”.
“Nel tempo libero, diversi”.
“Prima o poi, devo chiedere il trasferimento anch'io, puro relax”.
“Ti dirò, fa bene alla mente e pure al corpo. Da quando sono qui, 7 od 8 kg li avrò persi, serviva proprio! Comunque, cerchiamo sempre qualcuno con cui condividere l'oasi”.
E chiusa la conversazione: “Ma poi, io non dovevo essere solo il contabile?!”.