Sezioni

Elogio della memoria

Come ricordare l'essenziale e dimenticare il resto.

Un elemento comune alle civiltà tradizionali è la memoria prodigiosa degli anziani.
I Navajo riconoscono per nome tutti i 700 insetti presenti sul loro territorio. I Mangyana riconoscono 1650 piante e parte delle stelle presenti nel loro arco di cielo. Nei Fulbe uno sciamano sa recitare la genealogia di ognuno dei membri della tribù risalendo di 4 o 5 generazioni. Gli "uomini di memoria" della società Mbudye conservavano mentalmente uno sterminato corpus di storie della tradizione e i Luba del Congo potevano ricordare, grazie alle tavolette Lukasa, quantità colossali di informazioni storiche, stirpi, codici di leggi, racconti epici, rituali...

Perché invece il nostro metodo scolastico non è efficace per mantenere il ricordo di quanto studiato?
Risponde la De Pomereu: leggere non è assimilare. Imparare ripetendo è noioso e il cervello detesta annoiarsi. Si assimila soltanto ciò che è stato elaborato. Imparare a memoria impedisce di trattenere le informazioni perché i dati non vengono gerarchizzati. Poiché non possiamo imparare tutto, meglio spendere energie per consolidare il 20% dei contenuti, quota che sarà sufficiente a richiamare il resto.
La memoria procede per associazioni: trattiene ciò che ha visto e che le rappresenta qualcosa. I dati che accettiamo di dimenticare si agganceranno automaticamente alle basi, andandosi ad aggiungere alle informazioni essenziali. Come? Con la tecnica dei "loci", una specie di memoria alchemica che trasforma i ricordi in immagini e le mette in fila in caselle. Tecnica infallibile: provare per credere.
 

Prenota "Elogio della memoria"

Elogio della memoria: come ricordare l'essenziale e dimenticare il resto di Anne de Pomereu, Mondadori, 2021

#consiglidilettura