La Notte degli Archivi
Venerdì 6 giugno torna la Notte degli Archivi, all'interno dell'edizione 2025 di Archivissima, il festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici.
Come nelle edizioni precedenti, venerdì 6 giugno i piacentini avranno l'occasione di scoprire o riscoprire luoghi e patrimoni straordinari della città, partecipando a una maratona serale che partirà alle 18 dall'Archivio di Stato, farà tappa alla Galleria Ricci Oddi e arriverà alle 20 presso il cortile grande della biblioteca Passerini-Landi, dove si terrà la conclusione della serata.
Tema di quest'anno è "Dalla parte del futuro": la suggestione parte dall’idea dei mondi possibili e (im)possibili, e dell’idea di futuro che vogliamo costruire. Gli archivi tengono al futuro, se ne prendono cura, custodendo il passato e immaginando nuovi modi e nuovi mondi. Se è vero che l’evoluzione della specie avanza un individuo alla volta, il futuro dell’umanità è un concetto inclusivo, cucito da relazioni e diversità da valorizzare e tutelare. Nasce plurale, esattamente come gli archivi nascono collettivi, interrelati e interconnessi.
“Stare dalla parte del futuro significa credere nella possibilità di cambiamento insita in ciò che ancora non è stato, infondere fiducia, affidarsi al potere salvifico della creatività, della scelta, delle alternative mai scontate” – commenta Manuela Iannetti presidente e direttrice di Archivissima – “Come suggeriva Gianni Rodari nelle Istruzioni per l’uso di Tante storie per giocare, significa immaginare finali alternativi per le storie che abbiamo iniziato a narrare nel passato, ma anche inventarne di nuovi, accettando la varietà delle soluzioni e dei significati, dei cambi di rotta, del caso. Soprattutto significa porsi in modo nuovo antiche domande: che società vogliamo costruire, che scuola, che lavoro, che cultura, che mondo. Gli archivi sono in grado di fornirci molte di queste risposte, perché ci aiutano a capire il presente che abbiamo costruito e a tratteggiare in modo più consapevole il domani che vorremmo. La possibilità di avere un futuro, anzi più futuri tra cui scegliere, dipenderà da come sapremo prenderci cura di questo presente. Perché il futuro si trova ovunque, anche e soprattutto nel nostro passato. E dunque, negli archivi”