Danza e scienze cognitive
Quando osserviamo la danza – o quando noi stessi danziamo – cosa accade nel nostro cervello? In che modo il movimento di un corpo può provocare emozioni, memorie, processi cognitivi? Partendo dalla prospettiva degli studi teatrali e di danza, in questo volume si traccia un percorso esplorativo attraverso diverse discipline: scienze cognitive, performance studies, filosofia e neuroscienze diventano riferimenti, chiavi di lettura, sconfinamenti di matrice estetica e fenomenologica per analizzare il rapporto tra corpo, movimento e percezione dello spettatore. Questa indagine si rivela come una sorta di attraversamento precario da una ricognizione dello stato dell’arte negli studi umanistici e in quelli neuroscientifici, fino all'analisi delle sperimentazioni che hanno coinvolto artisti, spettatori, ricercatori provenienti da contesti umanistici, sanitari e sociali. Il punto focale dello studio – le componenti neurofisiologiche legate all’esecuzione, fruizione della danza e applicazione nei contesti di cura – non riduce, tuttavia, la questione artistica a una disanima puramente compilativa e laboratoriale, ma contempla le componenti qualitative e umane del discorso sulla danza. Questi studi chiariscono come l’esecuzione e la percezione della danza non siano processi a senso unico, ma aspetti di un percorso che si interseca con la storia della disciplina e con le sue complessità.
Andrea Zardi (Piacenza, 1987) è un danzatore, coreografo e ricercatore universitario. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Spettacolo e Musica presso l’Università degli Studi di Torino, dove attualmente insegna. Lungo il suo percorso ha lavorato come archivista presso il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino e ha partecipato al PRIN 2015
Per-formare il sociale: formazione, cura e inclusione attraverso il teatro. È stato assegnista di ricerca nelle Università di Bologna e ha collaborato con l’Università La Sapienza di Roma. Oltre a indagare l'interdisciplinarità fra neuroscienze e performance, le sue ricerche si concentrano sulla connessione fra danza e Studi culturali, estendendosi al panorama del circo contemporaneo e alle pratiche creative partecipative. È uno degli autori e curatori di Dance4Ageing, progetto di intervento artistico e terapeutico per l'invecchiamento attivo. Nella sua attività di coreografo collabora con diverse realtà culturali e nel 2018 ha fondato la compagnia ZA | DanceWorks.
Presenta il volume Edoardo Giovanni Carlotti, ricercatore di ruolo all’Università di Torino, dove insegna Storia del teatro asiatico e tiene moduli interdisciplinari dedicati ala ricerca neuroscientifica sulle arti performative (teatro, danza, musica). Oltre ad articoli in riviste e volumi collettanei, ha pubblicato alcunemonografie, di cui le più recenti sono Esperienza e coscienza. Approcci alle arti performative (2018) e Lo spirito e la macchina. La mente e il corpo dell’attore nelle culture europee e asiatiche da Platone a Kleist (2024).
A cura dell'associazione culturale piacentina dAS_de Arte Saltandi
Fondata a Piacenza nel 2023 dAS - de Arte Saltandi promuove la danza e le arti coinvolgendo la popolazione in un rapporto rinnovato con il patrimonio storico-artistico e culturale della città di Piacenza. Le attività di dAS desiderano rendere omaggio e rievocare lo spirito di Domenichino da Piacenza, figura fondamentale per lo sviluppo della storia della danza ed eccellenza di livello internazionale che porta prestigio alla sua città natale e a tutta la nazione.
dAS promuove eventi multidisciplinari che connettono l’eredità artistica e culturale agli interrogativi del presente. Insieme all’appuntamento annuale di dAS FESTIVAL ogni settembre, la sua programmazione internazionale è costituita da eventi che invitano il pubblico a scoprire dimore e spazi storici della città e al dialogo tra le arti, tra tradizione e innovazione, tra teoria e pratica. Infatti, l’obiettivo di dAS è intercettare un pubblico sempre più vasto, non solo attraverso eventi culturali ma anche attraverso attività di formazione, tutoraggio e divulgazione.
dAS mira a programmare eventi transgenerazionali, cioè che coinvolgono artiste/i e pubblico di fasce d’età molto diverse tra loro attraverso un’offerta che spazia dalla prima infanzia all'età adulta.
